“AAA cercasi legge di stabilità. L’azione di questo Governo si conferma inconcludente. La nostra azione politica ha ristabilito il rispetto del regolamento d’aula e ha inchiodato alle proprie responsabilità il Governo Schifani. Denunciando la mancata approvazione preventiva del Defr abbiamo dimostrato la volontà di Schifani di voler evitare la discussione nel merito perché il Documento di economia e finanza regionale del governo MUSUMECI è palesemente in contrasto con le azioni messe in atto in questo inizio di legislatura dallo stesso Schifani. Hanno tentato di far finta di nulla non procedendo neanche a far approvare al Parlamento Siciliano il Defr della giunta MUSUMECI con gli obbligatori aggiornamenti forzando la mano e violando le leggi che disciplinano la filiera dei documenti Finanziari della regione siciliana. Pur avendo stoppato questa ulteriore azione da dilettanti in mala fede siamo seriamente preoccupati.”
È quanto affermato in conferenza stampa stamani dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca.
“Lo scorso 5 gennaio con una nota indirizzata al presidente dell’Ars avevamo evidenziato la mancata approvazione del Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2023-2025, essenziale documento di programmazione legalmente necessario per la predisposizione dei disegni di legge aventi ad oggetto la legge di Stabilità regionale 2023-2025 ed il bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2023/2025, chiedendo la restituzione al mittente del provvedimento. Ieri in conferenza di capigruppo prima e in aula dopo Sicilia Vera e Sud chiama Nord hanno dimostrato di essere un’opposizione costruttiva. Potevamo bloccare tutto, ma il senso di responsabilità ci ha imposto invece di dare priorità alla gestione finanziaria della regione. Bloccare tutto avrebbe infatti significato paralizzare il sistema dei pagamenti. Resta però il fatto che questo Governo naviga a vista e che dimostra ancora una volta di non avere una visione strategica. Prova ne è la scelta del Governo Schifani, sostenuta dall’assessore Falcone, di fare proprio il Defr approvato dalla giunta Musumeci in assoluta continuità con quanto fatto dal governo precedente. Si limiteranno a fare una nota di aggiornamento, ma non solleva Schifani e Falcone dalle proprie responsabilità. È chiaro che l’operazione verità auspicata e annunciata dallo stesso Falcone non ci sarà. Eppure, gli avevamo suggerito cosa fare. Falcone si è fatto prendere dall’ansia di prestazione e alla sua prima legge di stabilità ha dimostrato tutti i suoi limiti.
La nostra richiesta ha costretto questo Governo a riscrivere il programma del ciclo di approvazione della legge di stabilità, ma ci stiamo muovendo al buio.
È la prima volta che si procede senza avere consuntivi approvati facendo saltare il ciclo delle programmazioni economico finanziarie. Oggi non sappiamo neanche se gli accantonamenti previsti saranno sufficienti o meno, manca un riscontro perché mancano i bilanci consuntivi del 2020, 2021 e preconsuntivo 2022. Senza tenere conto che la spesa per investimenti, vero motore di crescita per l’economia della nostra regione, nel triennio 2023-2025 non cresce, ma continua la sua progressiva decrescita. Segnale forse di un accompagnamento della Regione al fallimento?
Procederemo adesso alla discussione di un Defr che riporta gli errori del Governo Musumeci e l’assessore Falcone non ha neanche preso in considerazione la possibilità di rivedere la legge di stabilità e adeguarla alla loro visione, anche se il tempo ci sarebbe.
Dobbiamo dedurre che questo governo non ha una sua visione e che procede in continuità con quello Musumeci.
Da una legge di stabilità ci aspettavamo soluzioni e invece abbiamo un documento che non contiene una strategia unitaria delle risorse. Ci ritroviamo con una non legge di stabilità. Questa è la verità.
Sicilia Vera e Sud chiama Nord stanno procedendo a predisporre una proposta complessiva che parte dal ciclo della programmazione e chiederemo un confronto nell’ambito del Defr.
Comprendo l’imbarazzo dell’assessore Falcone perché l’unica cosa che possiamo dire di questo documento è che è imbarazzante.
Vedremo adesso la nota di aggiornamento che questo Governo presenterà al Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2023-2025, ma nutriamo serie preoccupazioni. Ecco perché non soltanto vigileremo così come abbiamo fatto ma pretenderemo che vi sia coerenza tra il Defr, la nota di aggiornamento e la legge di stabilità”.