“La richiesta di sospendere i lavori per almeno due ore nasceva dalla necessità di approfondire gli emendamenti che sono stati presentati a questa aula, ma soprattutto è necessario anche approfondire il testo così com’ è stato depositato in commissione bilancio e per come è stato esitato.
Per noi è fondamentale prima di tutto renderci conto di cosa quest’aula oggi è chiamata ad esaminare e quindi per questi motivi ho posto una pregiudiziale ben precisa e una richiesta di sospendere i lavori per almeno due ore perché è indispensabile comprendere non solo i riferimenti normativi, ma è necessario capire anche qual è stata la dinamica che ha portato alla modifica di un testo che è stato ritenuto intangibile da parte dell’assessore al bilancio.
Ho visto che alcuni articoli sono stati tolti anche perché sappiamo tutti quanti che con la variazione di bilancio non si può incidere su pluriennale, vale per i comuni figuriamoci per la regione, ma sono rimasti una serie di articoli estranei alla materia ed è ovvio che questo è il primo atto che il Parlamento siciliano affronta. Questo è il debutto del governo Schifani su un primo provvedimento. Riteniamo fondamentale capire in quali mani siamo rispetto a quelle che sono le regole che quest’aula deve seguire e siccome il tracciato che deriva dal primo provvedimento poi è quello che condizionerà il modus operandi evidenzio che rispetto ad alcune materie che ho visto inserite nell’ambito di questo provvedimento ci sono articoli che nel corso dell’aula richiameranno altre marchette. Siamo di fronte ad un atto di sciacallaggio politico.
La necessità di inserire norme in questo provvedimento per aiutare i comuni non giustifica l’inserimento di materie estranee alla variazione di bilancio in violazione del dlgs 118/11 e non si può accettare che l’azione di sciacallaggio sia finalizzata anche a coprire alcuni illeciti contabili che dal mio punto di vista si sono già consumati e ai quali adesso si tenta di mettere una pezza.
Dovremmo anche capire come nasce e come si arriva all’aumento di giornate lavorative solo per un gruppo di persone senza la copertura finanziaria! Ora illecitamente si propone all’aula di metterci una pezza. Più volte in commissione bilancio sono state chieste spiegazioni agli assessori competenti, ma non abbiamo avuto alcuna risposta.
Ribadisco ai colleghi che noi siamo disponibili a rivedere a seguito di una disamina, che questa sospensione può garantirci, il testo con un confronto col Governo affinché chiarisca ciò che oggi non è chiaro.
Siamo pronti a ritirare i nostri emendamenti, siamo pronti anche a prenderci la responsabilità, insieme agli altri, di tutti quei provvedimenti che effettivamente sono urgenti, ma non è pensabile oggi procedere alla discussione e all’eventuale approvazione di un testo che rappresenta l’ennesima marchetta politica. Discutiamone e definiamo insieme quali sono le vere urgenze di questo provvedimento. Abbiamo occupato l’aula e proseguiremo. Chiediamo che vengano ritirate le norme che non attengono al provvedimento. Chiediamo onestà e chiarezza nei confronti dei siciliani. Il Governo ci dica ora cosa vuole fare rispetto agli articoli riguardanti la materia estranea. Qual è la logica di questa variazione di bilancio? Vogliamo una risposta dal Governo e la vogliamo adesso.”
Lo dichiara il leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca intervenendo in aula
“Sebbene la nostra richiesta di sospensiva non sia stata accolta siamo almeno riusciti a tirare fuori dal provvedimento in discussione in aula due norme che nulla avevano a che fare con la variazione di bilancio.”
Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca commentando quanto accaduto in assemblea.
“Si è tentato, afferma De Luca, un colpo basso a spese dei siciliani provando a far passare materie estranee alle variazioni contenute nell’articolo 4 come la norma relativa ai criteri di nomina e ai compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti.
Per quanto riguarda i commissari era chiaro il tentativo di voler procedere ad un ulteriore lottizzazione a carico dei comuni siciliani per tromboni e trombati della politica che sarebbero stati nominati commissari di comuni come Catania messi in ginocchio da illustri rappresentanti della banda bassotti politica.
Sui revisori dei conti eravamo invece di fronte ad una norma fortemente contestata anche dalla conferenza degli ordini commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia. Abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e rispondere nel merito.
L’intervento dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, che ha accettato di stralciare dal provvedimento le norme che avevamo messo in discussione ci ha spinti a ritirare alcuni emendamenti.
Resta però, afferma Cateno De Luca, un documento inquinato da alcune norme ad personam che confermano la evidente continuità del governo Schifani rispetto al governo Musumeci.
Ancora una volta abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti dei comuni siciliani avendo sostenuto già in commissione bilancio il raddoppio delle risorse per fronteggiare il caro bollette anche se il governo Schifani, in evidente imbarazzo, non ha accolto i nostri emendamenti per far fronte all’aumento dei costi per trasporto e smaltimento dei rifiuti che sono triplicati grazie alle omissioni e alle scelleratezze del governo Musumeci.
Mi auguro, conclude Cateno De Luca, che il presidente del parlamento siciliano Gaetano Galvagno, eviti di assumere il ruolo di servo sciocco del governo Schifani ed eviti di mettere in pratica i suggerimenti di qualche funzionario altolocato del parlamento siciliano che si è palesato durante i lavori d’aula come uno schizofrenico istigatore piuttosto che un equilibrato e alto funzionario garante delle regole e del rispetto delle leggi”.